Non riesco a trovare le parole per cominciare il mio resoconto. Sono tornata questa notte e al pensiero di aver assistito al concerto e di aver sentito la voce di Andea dal vivo, l'emozione mi prende.
Tutti gli avvenimenti che hanno caratterizzato la giornata di ieri sono fisse nella mia memoria e saranno per sempre testimonianza indissolubile di un giorno indimenticabile.
Sono partita insieme a mio padre alle tre del pomeriggio da Sassuolo, vicino a Modena. Il sole splendeva nessuna nuvola minacciava il cielo turchino. Dopo un viaggio di circa tre ore, finalmente abbiamo visto un cartello: Lajatico. Ero immnensamente felice. Finalmente eravamo arrivati in quel gioiello paesaggistico nell'entrterra toscano. Sono rimasta attonita, meravigliata: tutt'intorno a me c'erano le colline, i vigneti, i campi di girasoli, di cui Andrea ha molto spesso parlato, ma fino a ieri non potevo immaginare quale fosse la bellezza di questi luoghi.
Alle sette circa siamo arrivati al Teatro del Silenzio. Ci siamo incamminati lungo una stradina sterrata e gli unici suoni che riuscivo a percepire erano il canto degli uccellini e il rumore dei miei passi sulla stradina polverosa. Improvvisamente ho sentito una musica provenire da lontano, poi una voce, che sembrava vagare nel vento. Ho immediatamente compreso il significato di quel nome: "Teatro del Silenzio". Attorno il paesaggio maestosamente silenzioso, sembrava prendere vita, accarezzato dalla dolcezza di quei suoni. Il sole stava ormai tramontando e mi sembrava di essere giunta in un luogo senza tempo, un posto al di là del mondo stesso.
Finalmente siamo arrivati alle gradinate e ho potuto osservare il palco, sovrastato da un'immensa scultura rappresentante il sole.
Qui si è aperto un siparietto a dir poco curiioso: l'area destinata ai disabili, posta al centro ed in ottima posizione, era completamente priva di sedie atte ad ospitare i disabili. Questo mi è apparso oltremodo discordante rispetto all'attenzione che tutta l'organizzazione aveva posto in essere per l'arrivo ed il trasporto dei diversamente abili.
Il concerto è iniziato alle 20,50, con un po' di ritardo, come di consuetudine. Andrea è arrivato sul palco ed io, anche se con un po' di fatica sono riuscita a vederlo: aveva un giacca nera, con un paio di jeans scuri e la giacca dello stesso colore. Era bellissimo.
Dopo una breve introduzione, la musica ha invaso il silenzio con la voce di Andrea:la prima canzone è stata Melodramma, e non poteva essere che
così. è stata perfetta. Andrea sembrava abbastanza tranquillo e alla fine di ogni brano ringraziava e sorrideva al pubblico che lo acclamava.
Subito dopo ha presentato il primo ospite della serata: Kenny g con cui ha cantato un pezzo inedito.
Poi lo spettacolo è continuato con Mille lune, Mille onde.
Subito dopo l'altra sorpresa della serata: Vivo per lei con la bravissima Sara Brightman.
Successivamente abbiamo ascoltato l'altro brano inedito, in cui Andrea era accompagnato al piano dal sorprendente Lang Lang, che poi ha eseguito un assolo.
Ecco che ha fatto il suo ingresso sulla scena l'altra big della serata, Elisa, che ha cantato un duetto con Andrea e poi ha cantato il suo ultimo successo. Alla fine della sua esibizione la maggior parte del pubblico si è alzato in piedi, dedicandole un standing ovation.
L'ultimo brano con cui è terminata la prima parte del concerto è stato Canto della terra, eseguito in duetto con il soprano Sarah Brigthman.
l'esecuzione è stata perfetta. io ero estasiata, non riuscivo a trattenere la mia emozione; quando è arrivato il momento dell'acuto ho tremato, invece è stato perfetto. Con questo brano Andrea Bocelli e Sarah Brigthman hanno riscosso applausi molto calorosi.
dopo circa mezzora di pausa il concerto è ripreso.
David Foster ha accompagnato al piano l'esibizione di Kenny g.
Il saxofonista è rimasto sul palco ed ha eseguito un brano con il sax, intitolato Silhoutte ed è usicto accompagnato dagli applausi incessanti del pubblico.
A questo punto David Foster ha richiamato sul palco Andrea, che nel frattempo si era cambiato d'abito (questa volta vestiva una giacca bianca e portava una sciarpa grigia. Il produttore lo ha presentato in italiano dicendo: "vi presento il più grande tenore del mondo, anzi dell'universo".
Andrea ha cantato un brano di cui non ricordo il titolo.
Il tenore ha poi eseguito un medley delle canzoni del cd Amore: Besame mucho, Somos novios (versione solista), can't help falling in love. Dopo l'esibizione i due hanno poi scherzato sul fatto che Andrea cantasse una canzone in inglese del grande Elvis lì, nel suo paesino. David Foster ha continuato, parlando in inglese, dicendo:"quando ho incontrato Andrea anni fa il suo inglese era molto scarno. diceva solo "yes" e "Thankyou". Ma oggi il suo inglese è stato perfetto."
Successivamente Andrea ha cantato Ama, credi e vai, la canzone scritta per gli atleti delle Olimpiadi, e dietro le sue spalle, si sono accese le fiaccole, sistemate lungo il perimetro del palco. Meraviglioso.
una cantante ha poi eseguito una versione molto bella di Over the rainbow (non ricordo il nome dell'interprete).
Con la stessa Andrea ha cantato The Prayer. Purtroppo nel momento l'acuto finale (un sib) è rimasto in gola per il primo secondo, ma poi Andrea è riuscito a riprendersi e a metterlo in maschera, come si dice in gergo. questa è sta l'unica "pecca" della serata, a parte l'inizio, in cui su alcuni acuti Andrea è rimasto leggermente calante. Devo dire che la serata di ieri è stata particolarmente fradda e questo non ha sicuramente aiutato i cantanti.
Poi Chris Botti ha fatto un pezzo con la tromba. Andrea ha cantato l'ultimo inedito e ha cantato in duetto inginocchiato davanti a Laura Pausini.
i bis sono stati Sogno, il Mare calmo della sera e il Canto della terra.
il concerto è terminato con applausi scroscianti ed io sono fiera ed orgogliosa di essere stata fra quiei diecimila che hanno applaudito la voce di Andrea.
marti
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