19-05-2004SEDUTA COMMISIONE GIUSTIZIA:NUOVO INTOPPO

Discussioni

Moderators: Renate, Marino, giuseppe, Management

19-05-2004SEDUTA COMMISIONE GIUSTIZIA:NUOVO INTOPPO

Postby g.papadia on Thu 20 May, 2004 12:15 am

A PARTE IL SUB –EMENDAMENTO PECORELLA APPROVATO DALLA COMMISSIONE CHE NON SO COME INTERPRETARE, IN QUESTA SEDUTA SI E’ RIPROPOSTO (seduta Comm. Gius. 24-03-2004) IL SABOTAGGIO DELL’ON. FALANGA (F.I.) CHE HA APPOGGIATO IL SUB-EMENDAMENTO DELL’ON. FINOCCHIARO (DS) CHE SI OPPONE AL MANTENIMENTO DIRETTO DEI FIGLI, COME PROPOSTO DALL’ON. PANIZ. INUTILMENTE L’ON. TARDITI (F.I.), PRIMO FIRMATARIO DEL PDL 66, LO HA INVITATO HA NON PRENDERE POSIZINI IN CONTRASTO COL SUO STESSO GRUPPO. IL PRESIDENTE PECORELLA NON HA POTUTO FARE ALTRO CHE RINVIARE LA TRATTAZIONE DELL’AFFIDO CONDIVISO AD ALTRA SEDUTA.










SEDE REFERENTE
Mercoledì 19 maggio 2004. - Presidenza del presidente Gaetano PECORELLA. - Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia Jole Santelli.
La seduta comincia alle 15.25.
Nuove norme in materia di separazione dei coniugi e affidamento condiviso dei figli.
C. 66 Tarditi, C.453 Cento, C. 643 Lucchese, C. 1268 Trantino, C. 1558 Vitali, C. 2344 Mussolini, C. 2233 Lucidi, C. 2576 Mantini, C. 4068 Mazzuca e C. 4027 Di Teodoro.
(Seguito dell'esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame, rinviato mercoledì 7 aprile 2004.
Gaetano PECORELLA, presidente, avverte che nell'ultima seduta sono stati esaminati i subemendamenti all'emendamento 1.300 del relatore relativi all'articolo 1, capoverso articolo 155, comma 2, del testo unificato.
Enrico BUEMI (Misto-SDI) sottoscrive i subemendamenti Maura Cossutta 0.1.300.31, 0.1.300.37, 0.1.300.32 e 0.1.300.33.
La Commissione con distinte votazioni respinge i subemendamenti Maura Cossutta 0.1.300.31, 0.1.300.37, 0.1.300.32 e 0.1.300.33 ed il subemendamento Magnolfi 0.1.300.39.
Gaetano PECORELLA, presidente, avverte che stante l'assenza del presentatore deve intendersi decaduto il subemendamento Mantini 0.1.300.48.
Beatrice MAGNOLFI(DS-U) sottolinea che il sub emendamento Pecorella 0.1.300.1, nel prevedere che le decisioni di maggiore importanza relative all'educazione, all'istruzione ed alla salute sono assunte congiuntamente dai genitori solo ove questo sia possibile, rappresenta un passo indietro rispetto all'attuale lettera dell'articolo 155 del codice civile.
Gaetano PECORELLA, presidente, sottolinea che l'inciso ove possibile contenuto nel suo subemendamento riguarda l'ipotesi nella quale vi sia l'accordo tra i genitori sulle decisioni in esame, in quanto, in caso di disaccordo, non appare possibile che le decisioni relative ai figli possano essere prese congiuntamente.
La Commissione approva il subemendamento Pecorella 0.1.300.1.
Gaetano PECORELLA presidente, avverte che stante l'assenza del presentatore deve ritenersi decaduto il subemendamento Valpiana 0.1.300.18.; avverte altresì che a seguito dell'approvazione del suo subemendamento 0.1.300.1 non saranno posti in votazione gli identici subemendamenti Lussana 0.1.300.13, Cento 0.1.300.24, Mazzuca Poggiolini 0.1.300.7 ed i subemendamenti Tarditi 0.1.300.104, Burani Procaccini 0.1.300.22 e Mantini 0.1.300.49. Avverte infine che stante l'assenza del presentatore deve intendersi decaduto il subemendamento Valpiana 0.1.300.19.
Beatrice MAGNOLFI(DS-U) sottoscrive i subemendamenti Maura Cossutta 0.1.300.34 e 0.1.300.35.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Maura Cossutta 0.1.300.34 e 0.1.300.35.
Enrico BUEMI (Misto-SDI) sottoscrive il subemendamento Maura Cossutta 0.1.300.36.
La Commissione respinge il subemendamento Maura Cossutta 0.1.300.36.
Giuseppe FANFANI (MARGH-U) sottoscrive il subemendamento Mantini 0.1.300.50.
La Commissione respinge il subemendamento Mantini 0.1.300.50.
Beatrice MAGNOLFI (DS-U) raccomanda l'approvazione del subemendamento Finocchiaro 0.1.300.43 volto ad eliminare dal testo dell'articolo 155 del codice civile come modificato dall'emendamento 1.300 del relatore, l'introduzione della forma diretta di mantenimento dei figli. Evidenzia infatti l'inopportunità di modificare l'articolo 155 del codice civile nella parte in cui viene eliminato l'attuale obbligo di mantenimento dei figli. Sottolinea poi che in alcun punto dell'emendamento 1.300 del relatore è spiegato in cosa consista l'obbligo del mantenimento diretto a carico dei genitori, con evidente rischio di aumento delle difficoltà di gestione nel rapporto tra i genitori separati ed i figli. Evidenzia infine il rischio di un aumento delle ipotesi di inadempienze, causa l'introduzione di un obbligo non determinato nel contenuto. Rileva infine che nel testo del relatore è proposto un modello di affidamento condiviso dai contorni incerti e mai ben delineati quanto alle modalità ed ai tempi di esecuzione.
Ciro FALANGA (FI), nell'associarsi alle considerazioni espresse dall'onorevole Magnolfi, sottoscrive il subemendamento Finocchiaro 0.1.300.43. Condivide infatti l'estrema genericità della formula utilizzata dal relatore ed esprime inoltre preoccupazioni sulle interpretazioni che possono essere fornite per la determinazione del contenuto dell'obbligo del mantenimento diretto. Auspica pertanto una più attente riflessione sul punto da parte del relatore.
Maurizio PANIZ (FI) relatore, sottolinea che neanche attualmente il codice civile contiene una definizione dell'affidamento esclusivo o dell'affidamento condiviso. Rileva peraltro che nei primi due comma dell'articolo 155 del codice civile, così come già modificato dalla Commissione, è specificato e delineato l'istituto dell'affidamento condiviso. Sottolinea che la previsione del mantenimento in forma diretta si pone come logica conseguenza della scelta operata quanto all'introduzione dell'affidamento condiviso come forma tipica di affidamento. Sottolinea che l'introduzione del mantenimento in forma diretta comporta esclusivamente una responsabilizzazione dei genitori nella gestione del rapporto con i figli. Evidenzia poi che non scompare affatto l'obbligo di mantenimento a carico del genitori affidatari come si evince sia dal comma 4 dell'articolo 155 sia dall'articolo 155-quater del codice civile, come disciplinati dal suo emendamento 1.300. A tal proposito sottolinea che nella previsione di cui all'articolo 155-quater del codice civile è previsto che nel caso in cui i genitori non siano in grado di gestire in maniera responsabile il rapporto con i figli, rimanga la regola dell'assegno di mantenimento. Il suo testo, inoltre, prende in considerazione anche l'ipotesi di un eventuale squilibrio economico tra i coniugi, prevedendo la possibilità di un assegno finalizzato ad eliminare tale squilibrio.
Ciro FALANGA (FI) sottolinea la difficoltà di accertamento delle violazioni dell'obbligo di mantenimento diretto a fronte della mancanza di una qualsiasi determinazione dell'oggetto dell'obbligazione gravante sui genitori.
Anna FINOCCHIARO (DS-U) rileva che le spiegazioni fornite dal relatore non sono esaurienti nel fugare il paventato rischio di una esponenziale aumento della conflittualità tra i genitori nella gestione del rapporto con i figli, sottolineando l'insufficienza delle previsioni contenute nell'emendamento 1.300 del relatore all'articolo 1, capoverso articolo 155, comma 4 ed articolo 155-quater del codice civile.
Maurizio PANIZ (FI) relatore, rileva che solo dal 1992 in poi sono state omologate sentenze di affidamento condiviso dei figli, oggi pari al 12 per cento dei casi. Rileva altresì che in tutti i casi di affidamento congiunto i coniugi hanno raggiunto accordi in ordine alla gestione economica del rapporto con i figli senza conflitti o contrasti. Ritiene pertanto che nel caso in cui i genitori raggiungano intese volte ad autodisciplinare il rapporto con i propri figli, lo Stato non debba interferire in alcun modo. Rileva altresì che nel caso in cui tale accordo non fosse raggiunto vi è comunque la determinazione di un criterio, quello del supremo interesse dei figli, che il giudice deve seguire nel risolvere eventuali contrasti. Sottolinea infine che il mantenimento diretto, quale logica conseguenza dell'introduzione della regola dell'affidamento condiviso, costituisca un punto qualificante e pertanto essenziale della riforma proposta.
Giuseppe FANFANI (MARGH-U) invita il relatore ad un ulteriore approfondimento sul punto. Rileva che con la proposta in esame ad una condizione volontaristica dell'affidamento condiviso si sostituisce un dato normativo cogente che privilegia questa soluzione in caso di separazione tra coniugi. Si ha quindi la necessità che la previsione dell'obbligo di mantenimento diretto a carico dei coniugi non si trasformi in motivo di scontro e conflitto tra i genitori laddove questi non riescano a raggiungere un accordo. Evidenzia infatti che in caso di loro disaccordo crescerebbero i conflitti tra i genitori, a scapito della serenità dei figli ed inoltre tale conflittualità potrebbe ingolfare ulteriormente una macchina giudiziaria che già funziona in maniera insufficiente nelle questioni di diritto di famiglia.
Enrico BUEMI (Misto-SDI), pur sottolineando l'apprezzamento per l'intervento tecnico del relatore, concorda tuttavia con le osservazioni dell'onorevole Fanfani quanto al danno che l'aumento di conflittualità tra i genitori possa creare ai figli minori in aggiunta al trauma relativo alla separazione dei genitori.
Vittorio TARDITI (FI) sottolinea l'importanza del provvedimento in esame, sentito come urgente dalla collettività. Rileva che, dopo che la Turchia ha approvato una legge che introduce in quell'ordinamento l'istituto dell'affidamento congiunto, l'Italia, a causa di un ritardo del Parlamento che oramai si protrae da oltre quattro anni, rimane uno dei pochi Paesi che, in una materia tanto delicata quanto quella dell'affidamento dei figli, si trovano ad avere una legislazione inadeguata rispetto alle esigenze concrete delle persone. Rivendica altresì, come primo firmatario della prima proposta presentata sulla materia, l'aver portato all'attenzione della Commissione un tema tanto importante ed attuale quale quello dell'affidamento condiviso dei figli. Invita pertanto gli altri commissari ad assumersi la responsabilità di affrontare nella maniera più sollecita e seria possibile l'argomento in esame ed invita i deputati del proprio gruppo a non prendere posizioni in contrasto con quelle del gruppo stesso.
Gaetano PECORELLA, presidente, dopo aver ricordato al deputato Tarditi che il provvedimento in esame attiene a questioni di coscienza e che comunque la Costituzione vieta il vincolo di mandato per i parlamentari, in considerazione della delicatezza della materia, ritiene opportuno rinviare il voto sull'emendamento in esame ad una prossima seduta. Considerata l'imminente ripresa dei lavori dell'Assemblea, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 16.
g.papadia
 
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