Nuovo gruppo di discussione di "Crescere Insieme"

Discussioni

Moderators: Renate, Marino, giuseppe, Management

Nuovo gruppo di discussione di "Crescere Insieme"

Postby giuseppe on Fri 16 Jan, 2004 11:00 pm

Si trasferisce sul sito di Andrea Bocelli
http://www.andreabocelli.org/
il "Gruppo di discussione" di Crescere Insieme
Il Forum ha ottime caratteristiche.
Per pubblicare i messaggi da inserire inviarli a Giuseppe
all' indirizzo email nella firma sotto.
E' necessaria la registrazione su:
http://www.andreabocelli.org/forum2/index.php
Copia di questo messaggio è sul sito di http://www.crescere-insieme.org
e sul vecchio gruppo di discussione su Yahoo
http://it.groups.yahoo.com/group/Crescere_Insieme/
che sarà ancora utilizzato per articoli e contributi vari e per comunicazioni di servizio.
Ringraziamo Andrea Bocelli per l' ospitalità sul suo sito e per il suo sostegno alla causa della bigenitorialità

Giuseppe Iraso
http://www.crescere-insieme.org
tel +390557350109
mobile +393282558053
fax +391782232608
email: iraso@cheapnet.it


English translation by Mickie

The “Crescere Insieme” Discussion Group has been moved to
Andrea Bocelli’s official site, because of its excellent features:
http://www.andreabocelli.org/

To post messages, send them to Giuseppe at the email address below.
You can also write a private message to Giuseppe via this forum
Messages in English might be posted with a little delay " (added by Renate)

It’s necessary to register at
http://www.andreabocelli.org/forum2/index.php

A copy of this message is posted at http://www.crescere-insieme.org
and on the old Yahoo discussion group at
http://it.groups.yahoo.com/group/Crescere_Insieme/
which will still be used for articles, for various contributions and for service communications.

We thank Andrea Bocelli for his hospitality on his site and for his support for the cause of shared custody.
Giuseppe Iraso
http://www.crescere-insieme.org
tel +390557350109
mobile +393282558053
fax +391782232608
email: giuseppe@crescere-insieme.org
giuseppe
 
Posts: 44
Joined: Tue 13 Jan, 2004 11:42 pm
Location: Scandicci, Firenze, Italia

Postby giuseppe on Sun 18 Jan, 2004 1:11 am

E' anche più comodo inviare i messaggi da inserire come "messaggi privati" di questo Forum sempre a Giuseppe
Giuseppe Iraso
http://www.crescere-insieme.org
tel +390557350109
mobile +393282558053
fax +391782232608
email: giuseppe@crescere-insieme.org
giuseppe
 
Posts: 44
Joined: Tue 13 Jan, 2004 11:42 pm
Location: Scandicci, Firenze, Italia

Messaggio di "LaSignoraMusica"

Postby giuseppe on Tue 20 Jan, 2004 11:38 am

Riporto messaggio in arrivo
Da: LaSignoraMusica http://www.andreabocelli.org/forum2/pro ... ofile&u=19
A: giuseppe
Inviato: Lun Gen 19, 2004 1:17 am
Oggetto: affidamento condiviso


Affidamento condiviso.

Nell' Olanda l'affidamento condiviso è più la regola che eccezione l'ultimi anni. Sono divorziata dopo 1997, e ho dovuto chiedere di ottenere l'affidamento unico de miei bimbi. Per me era un necessita. Sono d'accordo con il diritto per affidamento condiviso, però esistono eccezioni. Come Alice ha detto, esistono anche molti problemi, quando i genitori non possono decidere sufficiente, o fare degli appuntamenti. Ci sono anche situazione nelle quelle i figli rischiano di essere in situazioni pericolose, per esempio quando uno dei genitori beve. Affidamento condiviso, si, ma non sempre, come in Olanda e Danemark. Ogni situazione deve essere studiata individualmente. Ma i bimbi devono avere il diritto di avere rapporti con entrambi i genitori. In Olanda i bimbi hanno sempre il diritto di scegliere con quello parenti vogliono vivere quando hanno 12 anni. Questo è troppo giovane, perché rischiano di scegliere il parente il più ricco, il meno severo. E poi anche l' affidamento condiviso diventa inutile.

Joint custody

In Holland Joint custody is rather rule than exception the last years. I am divorced since 1997, and I had to ask to get the custody for my children. For me this was necessary. I agree on the right for joint custody, but there are exceptions. Like Alice said, there exist also many problems, when the parents cannot decide sufficiently, or make appointments. There are also situations in which the children risk to be in dangerous situations, for example when one of the parents drinks. Joint custody, yes, but not always, like in Holland or Denmark. Every situation has to be studied individually. But the children must have the right to maintain a relationship with both parents. In Holland children have the right to choose with which parent they want to live, as soon as they are twelve. This is too young, because they risk choosing the richest parent, with the least rules. And then also the joint custody becomes useless.

_________________
I believe in the equality of all people, I try to respect all living creatures, and I believe in the power of love.
Giuseppe Iraso
http://www.crescere-insieme.org
tel +390557350109
mobile +393282558053
fax +391782232608
email: giuseppe@crescere-insieme.org
giuseppe
 
Posts: 44
Joined: Tue 13 Jan, 2004 11:42 pm
Location: Scandicci, Firenze, Italia

Postby giuseppe on Tue 20 Jan, 2004 11:53 am

Complimenti per il tuo italiano. Si capisce che non è scritto da un italiano ma è ben comprensibile.
Credo di aver capito quanto affermi.

La nostra associazione sostiene che non è giusto ricorrere all' affidamento esclusivo quando i due genitori sono entrambi idonei.
Eventuali differenze di stile e di opinioni non sono una cosa negativa ma positiva.
Si sa che la democrazia è faticosa ma sino ad ora non si sono trovati sistemi migliori.
Purtropo adesso in Italia la gran parte degli affidamenti esclusivi è con genitori entrambi idonei.
Con questo sistema dopo un paio di anni i due terzi dei genitori non affidatari scompaiono ( o vengono fatti scomparire)
Questo è valido anche nel caso che siano donne.
Abbiamo in associazione anche signore non affidatarie che hanno gli stessi problemi degli uomini.
Inoltre tra i non affidatari oltre la metà non contribuisce al mantenimento economico dei figli.
La percentuale è ancora più alta quando si tratta di madri non affidatarie.
Questo comportamento non lo possiamo giustificare ma è anche comprensibile la frustrazione di chi viene espropriato dal proprio ruolo e si trova ridotto in una condizione assolutamente marginale.
E' spesso questa frustrazione che determina il comportamento di abbandono.
Noi sosteniamo che è preferibile ricorrere al matenimento diretto per capitoli di spesa con eventuali conguagli che tengano conto anche dell' impegno che richiede la cura quotidiana.
E' anche così nella pratica quotidiana che ogni genitore mantiene un rapporto e il suo ruolo.
Si è visto che questo sitema funziona molto di più.

Si può ricorrere all' affidamento esclusivo solo se un genitore non è idoneo e questo va motivato.

Anche io penso che non sia giusto far scegliere un bambino di 12 anni non solo per l' affidamento ( che può essere dato solo per una non idoneità ) ma nemmeno per la scelta della residenza "principale".
E' facile prevedere che un bambino sceglierebbe la sistemazione più comoda e non quella più giusta.

dimmi se mi sono spiegato,
ciao
Giuseppe
Giuseppe Iraso
http://www.crescere-insieme.org
tel +390557350109
mobile +393282558053
fax +391782232608
email: giuseppe@crescere-insieme.org
giuseppe
 
Posts: 44
Joined: Tue 13 Jan, 2004 11:42 pm
Location: Scandicci, Firenze, Italia

messaggi in inglese [englisch]

Postby giuseppe on Fri 23 Jan, 2004 9:49 am

Suzan ha scritto:
Renate : Thanks.

Just to say that joint custody is a necessary option but it is not a panacea. The UK has joint custody and custody can be arranged to suit both parents. We also have a family mediation service where a couple can work out an agreement as to money and custody of children and all fears and needs of the children can be talked over. It is certainly true that not many people/parents think of children having rights to have both parents and far fewer think this needs to be considered in discussion. For a great many individuals to think of children before their own needs is something difficult and more than they can cope with. A change in the generally held view on life may be needed before this can be achieved.

I wish Andrea well in his quest for the necessary option of joint custody.


Suzan



LaSignoraMusica ha scritto:
I posted my contribution to Giuseppe, the administrator of "Crescere Insieme". Since he is also a member of this site, it is much easier to post your opinion in a private message. Just type "giuseppe". In the meantime he has posted my contribution and his answer to it in the "Nuovo gruppo discussione di Crescere Insieme".
I have been thinking about this issue of course. It's an italian matter, and many people don't have much to do with italian politics. But I think it is important to express your thoughts regarding this subject. Italy has yet to obtain the benefits known already in other countries, and there are also less positive facts regarding this, experienced in countries that have joint custody since long. I don't think we can influence italian politics regarding this, but we can always learn from each other and exchange opinions. It's important that the discussion continues. I know that many of the site members have experience regarding divorce and children, so I hope you won't run away, but be so kind to share your experience. I posted my translation both in english and italian, and will translate giuseppe's answer in english as soon as possible. I will translate this one in italian as well...

Nina.


Willma ha scritto:
Nina,

I think it is important to contribute to a thoughtful dialogue on this matter; however, I see this as a very complex, sensitive issue and since I have to rely on translation, I am not comfortable.

I will say that I agree with a previous poster, the guiding light of all legislation and all family courts should be the best interest of the children.
Custody decisions must arise from a determination of best interest and therefore, all options should be open. I feel justice should be blind and a parent is parent before the court. We must start with equality to end in a good place. However, we are finding today that if shared physical custody is interpreted as a child's time split down the middle, this does compromise his/her sense of home and is not likely to be beneficial.
giuseppe
 
Posts: 44
Joined: Tue 13 Jan, 2004 11:42 pm
Location: Scandicci, Firenze, Italia

Postby giuseppe on Fri 20 Feb, 2004 12:11 am

Articolo da "Avvenire" di Vittorino Andreoli

Ho sempre provato non solo una grande simpatia ma ammirazione per Ettore,
mentre non stimo affatto Achille. Eppure, non c'è dubbio che Ettore sia
stato sconfitto e che Achille abbia mostrato una schiacciante superiorità
guerriera. Ettore d'altra parte sapeva di essere meno forte di lui. Ora però
so il perché di questa mia preferenza: Ettore è padre, mentre Achille è
soltanto un guerriero, un eroe.
Ettore rappresenta un'eccezione nel panorama greco, nell'epica omerica. Vi
domina la figura dell'eroe che agisce per la propria patria, per uno scopo
che sembra annullare ogni altra dimensione, e l'eroe greco è colui che deve
solo vincere. Ma Ettore perde, Troia viene sconfitta e il vincitore Achille
mostra durezza anche nella vittoria, non rispettando neppure il corpo del
suo nemico, desiderando anzi di darlo in pasto ai cani perché non abbia
nemmeno una sepoltura. L'eroe perfetto è proprio Achille: iroso, privo di
equilibrio, ebbro di vittoria e di dominio. Manifesta la hybris, l'arroganza
che è parte della struttura epica dell'eroe greco. Non può essere padre
poiché non si occupa della sua famiglia, ma deve tener conto dell'intera
stirpe. Non può fermarsi sui propri figli, egli è il comandante, il
difensore di tutto un popolo. Insomma è lontano dalla logica della
paternità.
Questo schema trova proprio un'eccezione in Ettore, nell'eroe che rimane
padre, anzi che è padre: in lui semmai divengono appropriate parole come
"padre" e "patriota" che hanno un comune suono. Achille ha un figlio,
Neottolemo, feroce quanto il suo genitore, e sarà lui a uccidere Astianatte,
il figlio di Ettore.

Una famiglia unita
È indubbio cioè che con Ettore si profila per la prima volta nella cultura
occidentale la figura del padre, una sorta di anticipazione di quanto
accadrà poi con il cristianesimo circa l'attenzione all'intera famiglia.
Anche a questo proposito la famiglia di Ettore ne anticipa le
caratteristiche, si presenta unita e continua anche dopo la morte di Ettore,
come qualche cosa di stabile e di indistruttibile (si veda il bel libro di
Luigi Zoja: Il gesto di Ettore, Bollati Boringhieri, Torino, 2000). Per
andare alla scoperta di Ettore come padre, e padre straordinario, bisogna
che ci si soffermi sul sesto canto dell'Iliade, uno dei più alti di tutta
l'opera. Passo che è un capolavoro della poesia, e che rimane uno dei più
sublimi inni alla paternità e al senso della famiglia. Ce ne occupiamo a
partire dal verso 296.
Al faggio intanto delle porte Scee/Ettore giunge.
Lascia Ettore il campo di battaglia in cui si svolge la lotta tra troiani e
achei, le sorti sono incerte ma si profila la possibile sconfitta dei
troiani, e lui ritorna dentro le mura della città per poter promuovere dei
sacrifici a Atena. È bella già questa immagine: l'eroe che pensa di chiedere
un aiuto speciale agli dei. E qui, appena dentro le mura, Ettore incontra le
donne.
.Gli si fanno intorno/le troiane consorti e le fanciulle/per saper de'
figlioli e de' mariti.
Con due versi si entra dentro la dimensione familiare, fatta di mariti, di
mogli e di figli. Ettore tace, sa che molti dei mariti che le donne
aspettano sono caduti in battaglia. Si limita a sottolineare il bisogno di
pregare gli dei.
Ite, risponde, a supplicar gli Dei/in devota ordinanza; itene tutte.
Ettore potrebbe far sfoggio del suo valore e promettere una vittoria grazie
al suo eroismo: non assume questo atteggiamento e si dirige piuttosto verso
la casa della madre. Un quadro altrettanto delicato, straordinariamente
emozionante, mentre a pochi passi, al di là delle mura, si combatte e si
muore.
Qui, giunto Ettore, ad incontrarlo corse/l'inclita madre.
E le parole che usa Omero sono delicatissime, O figlio, Veneranda madre. Le
chiede di andare con tutte le matrone della città presso il tempio di Atena
e di donarle il peplo più prezioso. Poi si reca nell'appartamento del
fratello Paride, Bello, siccome un Dio, causa della guerra che si sta
annunciando disastrosa. Causa, per aver egli rapito Elena, l'argiva. E qui
senza perdere la pazienza, senza mai esprimere ira, lo rimprovera per essere
lui a casa mentre il popolo di Troia muore. Parole dure ma senza odio,
sostenute dalla saggezza e da quello stile che sa di padre.
.Intorno all'alte mura/cadono combattendo i cittadini/E tanta strage e tanto
affar di guerra/per te solo s'accende; e tu sei tale,/che altrui vedendo
abbandonar la pugna,/rampognarlo oseresti. Or su, ti scuoti; /esci di qua.
E il fratello, che capisce e obbedisce senza sentirsi offeso, ritornerà
nella pugna. Ma in questo canto che abbiamo definito "delle donne" egli
incontra anche Elena. È lei ad andargli incontro: Dolce cognato, usando un
fare seducente. Lo invita a sedervisi vicino, gli manifesta la delusione per
un marito, Paride, che scappa.
Stata almeno foss'io consorte ad uomo/più valoroso.
Ma eccoci giunti al brano in cui la paternità di Ettore emerge in tutta la
sua delicatezza e grandezza. Egli va verso casa per incontrare la moglie
Andromaca e il figlioletto. Si respira un'atmosfera - per così dire - da
Cantico dei Cantici, un gioco autentico dei sentimenti e dell'amore.
Andromaca non c'è, è andata alla torre per seguire la battaglia, è con il
proprio figlio che non abbandona mai. Ecco l'incontro:
Tra le braccia portando il pargoletto,/unico figlio dell'eroe
troiano,/bambin leggiadro come stella./Sorrise Ettore nel vederlo e tacque.
Uno dei più bei versi dell'Iliade. Di fronte a un bambino il padre sorride.
Non c'è espressione più significativa, un insieme di gioia e di tenerezza,
che si prova davanti al volto buffo di un bambino. E tacque: perché i
pensieri sono tristi e nascosti. Il presagio che quel bambino rimarrà senza
padre, che cadrà in mano ai nemici vincitori. È proprio Andromaca a svelare
il senso di quel silenzio: dopo il sorriso, escono pensieri di tragedia.
Il tuo valor ti perderà; nessuna/pietà del figlio né di me tu senti/Crudel
di me, che vedova infelice/rimarrommi tra poco./E a me fia meglio allor, se
mi sei tolto/L'andar sotterra./Or mi resti tu solo, Ettore caro;/tu padre
mio, tu madre, tu fratello,/tu florido marito.
Un passo straordinario che mette in evidenza l'amore di Andromaca per
Ettore, la sua fedeltà e quel meglio andar sotterra se lui muore. La vita
perde di senso se la coppia si rompe. Risalta quel senso di unità e di
perennità del legame d'amore, per sempre. Ma ritorniamo all'Ettore padre e
al quadretto più grande, poeticamente e psicologicamente.
Ettore si rivolge al figlio.
Così detto, distese al caro figlio/l'aperte braccia. Acuto mise un grido/il
bambinello; e, declinato il volto/tutto il nascose alla nutrice in
seno./Dalle fiere atterrito armi paterne/e dal cimiero che di chiome
equine/alto sull'elmo orribilmente ondeggia.
Astianatte si spaventa, non riconosce nemmeno il padre. E qui salta in
evidenza una distinzione tra l'eroe e il padre. Un padre non è né guerriero
né eroe. Ecco la differenza. Con i figli non si può essere né eroi né
guerrieri. E se non ci si spoglia mai delle armi, non si può essere padri.
Ettore sorride a quella reazione del figlio. Capisce bene.
Sorrise il genitor, sorrise anch'ella/la veneranda madre; e dalla
fronte/l'intenerito eroe tosto si tolse/l'elmo, e raggiante sul terren lo
pose./Indi baciato con immenso affetto,/e dolcemente tra le mani
alquanto,/palleggiato l'infante, alzollo al cielo/e supplice esclamò: Giove
pietoso/e voi tutti, o Celesti, concedete che di me degno un dì questo mio
figlio/sia splendor de la patria.
Per un figlio il padre è solo padre e gli va in braccio sentendosi sicuro, e
il padre lo alza al cielo e lo mostra agli dei. Se la madre abbraccia il
figlio e lo stringe al seno, il padre lo alza al cielo e lo mostra agli dei.
Ma c'è una frase che sigla la paternità in maniera chiara: non più un gesto,
ma un augurio.
.Deh! Fate/che il veggendo tornar dalla battaglia,/dell'armi onusto de'
nemici uccisi/dica talun «Non fu si forte il padre».
Ecco il desiderio di ogni padre: che il figlio possa essere meglio di lui.
A questo quadretto segue il saluto, accarezzando la dolente:
.ma nullo al mondo/sia vil, sia forte, si sottragge al fato./Raccolse, al
terminar di questi accenti,/l'elmo dal suolo.
(I versi sono presi dalla traduzione di Vincenzo Monti: Omero, l'Iliade,
Sansoni, Firenze, 1985).
Immagino che possa risultare ora più chiaro il senso della paternità di
Ettore, che è certamente stravolgente all'interno stesso dell'epica omerica.
Basterebbe dire che neanche Ulisse, l'eroe dell'avventura, risalta per la
paternità, nonostante Penelope, né per la saggezza. In fondo lo troviamo
sovente irato, attratto più dalla curiosità che dagli affetti. Ettore è
veramente il padre della cultura greca. Egli diventa una sorta di sinopia
per un padre cristiano e per una famiglia, la quale diventa il sostegno
degli affetti che si ergono prepotentemente accanto e prima dei doveri
dell'eroe e del guerriero caricato di una missione dal "fato". Ettore è il
guerriero che sa essere padre, e per questo sa togliere l'elmo. Il padre è
una nuova figura: né guerriero né eroe. Fare il padre è altro. Con Ettore
nasce il padre nella cultura epica della Grecia antica. Una figura
straordinaria. Più affascinante e convincente di quella achillea

Il vecchio Priamo
C'è un'altra scena dell'Iliade in cui ritorna la figura del padre, questa
volta del vecchio padre. Ed è nell'ultimo canto, il ventiquattresimo.
Achille non intende dare sepoltura a Ettore, e Priamo - il vecchio padre -
decide di andare dal vincitore del figlio a implorarne la restituzione del
corpo per una degna sepoltura. Qui la figura dei figli va in penombra e la
scena è ripresa dal vecchio padre di Ettore, il quale incontrando Achille
gli ricorda suo padre morto.
Divino Achille, ti rammenta il padre/il padre tuo, da ria vecchiezza
oppresso/qual io sono./Abbi ai numi rispetto, abbi pietade/Di me: ricorda il
padre tuo.
Il ricordo del padre commuove il cuore di Achille e trasforma la sua ira, il
suo bisogno di distruggere non solo la vita di Ettore ma anche il suo
cadavere.
Membrando il genitore, proruppe in pianto;/e preso il vecchio per la man,
scostollo/dolcemente. Piangea questi il perduto/Ettore ai piè dell'uccisore,
e quegli/Or il padre, or l'amico (Patroclo), e risonava/Di gemiti la stanza.
Insomma i vecchi padri portano un'aria di distensione pur nel dolore, e
Achille pronuncia le famose parole:
Buon vecchio./potrai dell'alba all'apparir vederlo/e via portarlo.
Qui si ripristina il ciclo di Ettore, padre di fronte ad Astianatte ma lui
stesso figlio di fronte a Priamo padre. Ognuno è insomma padre e figlio. E
il dolore di Priamo, come avverrebbe per qualsiasi padre, è di vedere morto
il proprio figlio, quando la legge della natura stabilisce che il primo
porti a sepoltura il secondo. Un dolore che sembra insostenibile.
Ch'io mi sono più misero, io, che soffro/di sventura che mai altro
mortale/non soffrì.
E si deve tener conto che allora, come del resto nel periodo storico in cui
si colloca Abramo, la differenza tra padre e figlio era vistosa. Priamo,
Abramo, li si immagina come vecchi con i lunghi capelli bianchi, una barba
che ormai seppellisce il volto di un uomo che ha molto vissuto. Un padre
fragile, stanco. Il padre della grande pittura che dal Trecento giunge fino
al Seicento. Gli occhi profondi, lucidi, lo sguardo che sa di pietà e mai di
condanna (persino il Padre dei Giudizi universali).

I papà di oggi
Il papà del tempo presente invece è un padre strano. A dominare oggi è la
sua immagine giovanile. Un adolescente che avesse sedici anni con un padre
di quaranta, fino alla seconda guerra mondiale riteneva suo padre vecchio,
con un'aspettativa di non più di cinque-sei anni di vita. Adesso è invece un
padre-giovane che non ha nulla di quella senescenza che lo avrebbe
caratterizzato in passato. Basta pensare che allora era "normale" mancare di
alcuni denti - il che significava anche biascicare le parole - avere labbra
invaginate. Il cambiamento enorme ha indotto l'idea di un padre-amico, di un
padre che può fare le stesse cose di un figlio, che magari si accompagna ad
una ragazza della stessa età del figlio. Un padre che fa sport agonistico, e
nel footing è più atletico dei propri figli, che racconta di prestazioni
d'amore tali da far impallidire i giovani.
Quella attuale è una figura fisica di padre meno distinta e meno
identificata rispetto a quella del figlio. E viene così meno quel rispetto
che prima di essere mentale è naturale, essendo legato alla fisiognomica,
alle caratteristiche del corpo. Se il volto del bambino ha una
configurazione che accende la protezione e porta a vincere la violenza, la
figura del vecchio richiama il bisogno di aiuto, di difesa, e quindi
attribuisce al giovane - senza leggi scritte - questo compito, come se si
capovolgesse la situazione: da un padre protettivo ad un padre che ha
bisogno di protezione.
Questo gioco è mutato, e l'aspetto della biologia, meglio della "natura",
non serve più. Tutto può venire stravolto, tutto finisce per legarsi alle
idee, agli interessi, e il controllo delle idee è più fragile di quello
della biologia e delle risposte biologiche. E allora tra padri e figli si
accendono guerre, e un giovane arriva ad ammazzare il padre, che però non è
vissuto come vecchio ma come un competitore, quindi come un nemico. Se
cambiano le percezioni, allora mutano anche i comportamenti dei figli verso
i padri e tutte le varie relazioni dentro la famiglia. Per questo ci si
attarda volentieri tra queste due figure straordinarie di padri: Ettore e
Priamo, e si fatica a rientrare nella nostra quotidianità, in mezzo a padri
che non ci sono.
giuseppe
 
Posts: 44
Joined: Tue 13 Jan, 2004 11:42 pm
Location: Scandicci, Firenze, Italia

Postby giuseppe on Tue 24 Feb, 2004 2:35 pm

Messaggio di piepaolo01
http://www.andreabocelli.org/forum2/pro ... file&u=858

"Denmark: from child abduction to shared custody.
Fortunately Denmark is a small country, so kids commuting between the families of their
parents do not have to spend days travelling by train.
However the wisdom of danish courts falls short whenever children are required to reach
the parent who choose to move. The shared view in these circumstances is that the
whole load and responsibility should fall on the parent that moved away.
Notwithstanding such extreme cases Danish law has come a long way when compared to the previous law. It was in fact common to receive reports of hash rulings from the Danish
courts. At this point a brief sample of a couple of articles (the case histories could
be broadened at a later date if necessary) plus a certain letter pubblished in
the newspapers can be linked here*.
http://www.imagestation.com/album/?id=4287788135

However the cases mentioned solely concern children of italian nationality in Denmark but it is likely that similar cases involving children of Danish descent be much more widespread."


* Registration to ImageStation by Sony is necessary but also free.
http://www.imagestation.com/member/join.html
giuseppe
 
Posts: 44
Joined: Tue 13 Jan, 2004 11:42 pm
Location: Scandicci, Firenze, Italia

Postby giuseppe on Fri 26 Mar, 2004 8:18 am

ULTIMO INCONTRO COMMISSIONE GIUSTIZIA - 24 MAR 2004
COMMENTI DI PP. POLDRUGO ppoldrugo@xnet.it

Oggetto: PdL 66


Ieri pericoloso scivolone dell'On. Maurizio PANIZ in Commissione II (Giustizia):
http://www.camera.it/_dati/leg14/lavori ... pdf/02.pdf

«Maurizio PANIZ (FI), relatore, evidenzia che il giudice è sempre sovrano nel valutare se gli accordi raggiunti dai coniugi in fase di separazione siano conformi agli interessi dei figli, potendo intervenire in ogni caso di mancata conformità. Ribadisce che nel testo proposto viene salvaguardato questo potere, poiché l'interesse dei figli è sempre al centro delle norme previste. Pertanto le norme in esame non escludono la valutazione del giudice nel caso in cui l'accordo raggiunto dai genitori violi il supremo interesse dei figli.»
che ha perso l'equilibrio a causa di uno sgambetto tesogli dall'On. Ciro FALANGA (FI)
«Ciro FALANGA (FI) evidenzia che nella nuova formulazione dell'articolo 155 del codice civile predisposto dall'emendamento 1.300 del relatore, sembrerebbe che l'intervento del giudice sia previsto esclusivamente in caso di disaccordo tra i coniugi e nell'interesse del figlio, restando altrimenti precluso in caso di accordo. Ritiene invece necessario prevedere il potere del giudice di intervenire anche per verificare se l'accordo raggiunto dai genitori tuteli l'interesse dei figli. Annuncia che qualora questo fosse il senso della proposta del relatore, egli voterebbe il subemendamento Magnolfi 0.1.300.42. »
Sullo squilibrato PANIZ si sono buttati immediatamente gli On.li Marcella LUCIDI (DS-U), Francesco BONITO (DS-U), Beatrice Maria MAGNOLFI (DS-U).
Hanno cercato di rabberciare gli On.li Erminia MAZZONI (UDC) e Vittorio TARDITI (FI).
L'On. Gaetano PECORELLA, presidente, salva in corner rinviando ad altra seduta.

Dovrebbe, invece, essere chiaro e senza alcuna ombra di incertezza che il giudice, anche in caso di separazione e divorzio, debba essere e rimanere terzo tra le parti. Se i due genitori, entrambi idonei, concordano, il giudice cessa di avere ruolo. Due genitori idonei e concordi sono la più ampia garanzia possibile del superiore interesse dei figli e non c'è giudice della separazione/divorzio che abbia a mettere becco. Non è ammissibile che egli diventi parte in causa divenendo controparte dei genitori. Il giudizio ultra petitum è contrario all'art. 6, primo comma, della

Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, che recita:
http://www.giustizia.it/pol_internaz/tu ... iritti.htm

«Article 6 – Right to a fair trial

In the determination of his civil rights and obligations or of any criminal charge against him, everyone is entitled to a fair and public hearing within a reasonable time by an independent and impartial tribunal established by law. ... »

È da sperare un "ravvedimento attivo" alla prossima seduta.

Pierpaolo POLDRUGO
giuseppe
 
Posts: 44
Joined: Tue 13 Jan, 2004 11:42 pm
Location: Scandicci, Firenze, Italia

Postby giuseppe on Sat 03 Apr, 2004 10:41 pm

Una segnalazione di Andrea Barzagli da "Il Giorno" del 19 mar 04

http://associazioni.comune.firenze.it/c ... 9mar04.htm
Giuseppe Iraso
http://www.crescere-insieme.org
tel +390557350109
mobile +393282558053
fax +391782232608
email: giuseppe@crescere-insieme.org
giuseppe
 
Posts: 44
Joined: Tue 13 Jan, 2004 11:42 pm
Location: Scandicci, Firenze, Italia

il voto ai Padri Separati ?

Postby giuseppe on Sun 16 May, 2004 11:32 pm

Sui QN di oggi (Carlino, Nazione, Giorno) è uscita una disgustosa intervista di Annamaria Bernardini de Pace, tale non per le opinioni espresse, ma perché la suddetta si impegna in una campagna di denigrazione del progetto di riforma mirante a far leva su uno scontro uomini-donne, da alimentare mediante la falsa informazione, che solleciti le donne ad insorgere.. Ve ne do qualche esempio.
R. "Le donne devono sapersi organizzare, specie se passa l'emendamento governativo (?), per ora nell'aria (??), che esclude l'assegno di mantenimento del figlio minore se la donna lavora, impone l'affido congiunto.... "

D. "La donna, cioè, con questa eventuale nuova legge non avrebbe più diritto ad un soldo?"
R. " Il padre pagherebbe, che so, gli studi, la scuola oppure un viaggio. Per il resto no (sic!!!). Se l'ex moglie guadagna non le spetta nulla. Se la casa non era intestata a lei va a vivere da un'altra parte."

Ho già provveduto a contattare i giornali per la logica smentita, ma non è questo il punto.
Il punto è che non potremmo fare regalo più grosso alla De Pace e ai suoi scopi che schierandoci come lei vorrebbe, che accentuando la contrapposizione, che sostenendo quei soggetti, come il Dinacci, che hanno basato il proselitismo della propria associazione proprio sul piano della scontro dei sessi e della rivincita dei padri.
Crescere Insieme - pur lasciando, ovviamente, ai propri iscritti piena libertà di giudizio e di voto - non è su queste posizioni e non cade in questo tranello. Almeno fino a che io ne sarò il presidente. Non mi risulta che a Firenze esistano liste di Padri Separati, ma se ci fossero non le voterei, convinto come sono - e come divento sempre di più dopo avere letto il modo in cui si intende promuovere queste liste - che una loro eventuale visibilità (salvo che superasse il 51 %, ma nell'ultima tornata Dinacci ha avuto circa 150 voti....) non farebbe che favorire uno squalificante etichettamento di comodo di tutto il movimento per la riforma, con un danno gravissimo e difficilmente rimediabile.
Le nostre armi, a mio parere, sono altre. Sono il libro "Ho bisogno di mamma e papà", ad es., pubblicato dall'Ass. Mamme Separate. Questi sono i messaggi, queste le notizie che dobbiamo far pervenire alla Comm. Giustizia e alle Pari Opportunità. Altrimenti ci si vota alla sconfitta.

Marino

Con preghiera x Giuseppe di mettere sul sito e sulla lista
giuseppe
 
Posts: 44
Joined: Tue 13 Jan, 2004 11:42 pm
Location: Scandicci, Firenze, Italia


Return to Affidamento condiviso "Joint Custody"

Who is online

Users browsing this forum: No registered users and 2 guests

cron