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Postby giuseppe on Mon 20 Dec, 2004 11:41 pm

Firenze 16 settembre 2004

Comunicato stampa

[highlight=red]Affido condiviso. Dopo 11 anni e 4 legislature
finalmente la legge va alla Camera

Ma c’è il rischio che dalle nuove regole siano esclusi
i figli di genitori già separati. [/highlight]
Tra le novità: il costo del lavoro di cura e l’obbligo di controllo su beni e redditi.

La Commissione Giustizia della Camera ieri ha licenziato il progetto di legge sull’affidamento condiviso dei figli di genitori separati. Si tratta di un evento storico che giunge dopo un attesa di 11 anni e 4 legislature. Non è ancora legge, ma mai si era giunti così avanti.
Purtroppo non mancano le preoccupazioni per gli stravolgimenti minacciati da più parti che toccano tutti i punti qualificanti del progetto – l’effettiva pari dignità dei genitori, il mantenimento diretto e la mediazione familiare - e che utilizzano demagogiche distorsioni dei suoi contenuti.
Oltre a ciò c’è un aspetto preoccupante nel progetto, ed è il tentativo di tagliar fuori dalla riforma intere generazioni. C’è il pericolo che in aula vengano limitate le nuove regole e i benefici dell’affido condiviso solo ai figli delle coppie che si separeranno in futuro. C’è il rischio insomma di una riforma non retroattiva, valida solo per le future separazioni.
Questo perché alcuni deputati sono preoccupati per l’eccessivo contenzioso che potrebbe intasare le aule dei tribunali una volta che migliaia di coppie già separate e divorziate decidano di avvantaggiarsi delle nuove norme.
Ma se il Parlamento ritiene più favorvoele per figli l’affidamento condiviso allora perché escludere i bambini e i ragazzi delle coppie già separate? L’Italia è ancora il fanalino di coda dell’Europa in materia di affidamento congiunto e condiviso. In Germania, in Francia, in Scandinavia, e nella maggior parte dei Paesi europei, l’affido congiunto è la regola, l’affido esclusivo l’eccezione. Tutto il contrario di quanto accade nel nostro Paese.
“Con questa norma rischiamo di avere figli di serie A e figli di serie B”, avverte Marino Maglietta, presidente dell’associazione di genitori “Crescere Insieme” e ideatore del disegno di legge sull’affido condiviso -. Certamente ci sarà una fase di transizione con un maggior lavoro per i tribunali, ma togliere la possibilità di rientrare ope legis potrebbe costringere gli stessi soggetti interessati ad attivare tortuosi procedimenti legali, sicuramente più conflittuali e onerosi. Per non dire della probabile incostituzionalità di un doppio regime.
Esprimiamo totale dissenso contro un intervento di questo tipo. Se così fosse ci mobiliteremo per scongiurare il pericolo di una riforma a metà”.
Last edited by giuseppe on Mon 20 Dec, 2004 11:47 pm, edited 1 time in total.
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Postby giuseppe on Mon 20 Dec, 2004 11:45 pm

[highlight=red]Comunicato stampa 15 dic 04

Punto Donna e la manipolazione dell’informazione
[/highlight]

Con il presente comunicato l’associazione nazionale Crescere Insieme intende segnalare all’opinione pubblica e alla stampa la grave manipolazione dell’informazione effettuata ieri, 14 dicembre, nel corso della trasmissione televisiva Punto Donna.

In estrema sintesi, si intendeva presentare l’affidamento condiviso dei figli di genitori separati interpellando esperti in materia. Tra questi il sottoscritto, ideatore del progetto. In pratica è avvenuto quanto segue.

Anzitutto la scelta degli ospiti è stata tutt’altro che equilibrata. Contrarie al condiviso le tre intervistate più la conduttrice; favorevole soltanto il sottoscritto. I dieci minuti a disposizione sono stati ripartiti nel rapporto 9 a 1 e una delle ospiti era in collegamento diretto con la conduttrice, quindi potevano commentare; gli altri erano preregistrati. La tesi che si intendeva dimostrare a tutti i costi era, non solo la non validità del progetto, ma una sua presunta matrice maschilista, a tutto danno delle donne. Il primo stravolgimento della realtà è dunque consistito nel presentarne la fonte, Crescere Insieme, come un’associazione di padri separati arrabbiati, quando invece si tratta di un movimento di persone che conta al suo interno il 40% di donne. Inoltre, siccome nella mia pur brevissima intervista questo punto era stato chiarito, tale parte è stata tagliata.

Quanto ai contenuti, si è fatto ancor peggio.
Non è stata presentata alcuna scheda che presentasse il progetto nella sua oggettività, né si è data lettura dei suoi passaggi più significativi. Si è invece permesso che le ospiti accumulassero, senza smentite, tutta una serie di false affermazioni:

- che l'affidamento condiviso è l'affidamento congiunto coatto;
- che viene imposto un solo modello di affidamento;
- che coppie in profondo conflitto sono obbligate a collaborare;
- che l'assegno di mantenimento viene cancellato;
- che le spese vengono decise volta per volta;
- che la mediazione familiare è obbligatoria.

La falsità di quanto sopra sostenuto può essere agevolmente verificata leggendo il testo sul sito della Camera.

Resta il fatto che sono state sfacciatamente violate le più elementari regole dell’informazione. Il giornalismo non ci ha fatto una bella figura.

Marino Maglietta
pres. Ass. naz. Crescere Insieme
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